SOCI E VOLONTARI

 

             

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Chi è il socio 

L’associazione è una tipica struttura aperta: chiunque può chiedere di diventare socio purché goda dei diritti civili e decida di condividere ed accettare i valori e le regole previste dallo statuto. Quindi, oltre ai soci fondatori, anche altri soggetti possono aderire liberamente.

I soci ordinari sono coloro i quali previa domanda di ammissione, e relativa accettazione dal parte del Consiglio Direttivo, entrano a far parte dell’Associazione.

I soci sostenitori sono coloro i quali sostengono l’Associazione mediante elargizioni e contributi annuali con il fine di sostenere in maniera attiva le attività associative.

Per soci familiari si intendono le persone conviventi sotto lo stesso tetto del socio, a meno che nello statuto non siano descritti in maniera diversa.

Tutti i Soci, a prescindere dalla loro categoria di nomenclatura, non possono avere diritti/doveri diversi .

Chi è il volontario

Il volontario è la persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore del bene comune e della comunità, per il tramite di un ETS (Ente del Terzo settore), mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà.

Non è un volontario l’associato che occasionalmente collabora e supporta gli organi sociali per lo svolgimento delle loro funzioni.

Cosa prevede il Codice del Terzo Settore

Il Codice del Terzo Settore riconosce la rilevanza del volontariato e ne definisce alcuni aspetti come:
  • obbligo dellassenza assoluta di forme di compenso, anche da parte del beneficiario, salvo rimborsi per spese documentate o autocertificate, premi e onorificenze di modico valore rispetto alle prestazioni effettuate;

  • l’incompatibilità come ogni forma di rapporto lavorativo, subordinato, autonomo, occasionale con l’ente presso cui si presta l’attività di volontariato, salvo alcune specifiche eccezioni;

  • il diritto a usufruire di forme di flessibilità di orario di lavoro o delle turnazioni previste dai contratti o dagli accordi collettivi, compatibilmente con l’organizzazione aziendale.

Le figura del volontario e le disposizioni del Codice del Terzo Settore

Il Codice del Terzo Settore prevede inoltre alcune disposizioni specifiche per il volontariato all’interno degli Enti come:

  • possibilità di rimborso di spese documentate e preconcordate;

  • possibilità di rimborso di spese autocertificate; in questo caso deve esserci una specifica previsione di statuto e l’ammontare della somma rimborsata non deve superare i 10 euro giornalieri o i 150 euro mensili; il volontario deve rendere un’autocertificazione relativa all’effettività delle spese sostenute. Le dichiarazioni mendaci sono perseguibili penalmente;

  • lEnte del Terzo Settore che si avvale dell’opera dei volontari deve obbligatoriamente tenere un registro dei volontari e assicurare contro malattie, infortuni e responsabilità civile verso terzi i volontari iscritti;

  • il riconoscimento della prevalenza dell’attività di volontariato in associazioni, riconosciute e non riconosciute, con qualifica di Organizzazione di Volontariato (OdV) e Associazione di Promozione Sociale (APS), rispetto all’impiego di lavoratori autonomi o subordinati;

  • il riconoscimento della prevalenza del lavoro autonomo o subordinato all’interno delle imprese sociali, incluse le cooperative sociali, dove il volontari possono avere solo una funzione complementare e non sostitutiva rispetto ai lavoratori.